“Lavoriamo in scrum e in scrum non ci sono scadenze”.
Come suggerisce il nome, la gestione ibrida dei progetti è un’abile combinazione di due metodologie di gestione dei progetti (in teoria, si può fare di più) per realizzare un singolo progetto. In pratica, le metodologie più comuni sono quella agile e quella tradizionale a cascata. Ciò significa che una parte del lavoro di progettazione e di esecuzione del progetto viene svolta in un processo e una parte nell’altro.
È necessario sviluppare una pianificazione del progetto per completarlo con successo e dare agli stakeholder la sensazione di avere il controllo del progetto e delle sue date chiave. Quindi, vale la pena di convalidarlo come piano di base del progetto. Il classico metodo a cascata è molto adatto a questo scopo. Utilizzandolo, possiamo sviluppare un piano di progetto di alto livello che illustra le principali fasi del progetto, le tappe e i compiti più importanti. I singoli compiti del progetto devono avere date di inizio e fine definite, persone responsabili e interrelazioni progettate. Una pianificazione sviluppata in questo modo mostra un quadro delle principali attività che devono essere svolte nel progetto. Se gli stakeholder del progetto accettano tale piano, il team di progetto può iniziare a suddividere le attività più grandi in sprint, creare backlog e così via, ossia passare alla modalità agile. Ma non c’è più una situazione di “assenza di scadenze”, perché le scadenze principali sono state definite nel master schedule. Vale anche la pena di notare che solo una parte specifica del progetto può essere realizzata con metodi agili e il resto con metodi classici. Il paragrafo seguente illustra un esempio pratico di implementazione di un progetto in modo ibrido.
Un’azienda di dispositivi medici ha deciso di costruire e commercializzare un dispositivo innovativo per l’analisi rapida della composizione del sangue umano. Le fasi principali di questo particolare progetto sono descritte di seguito:
Analizzando il concetto di implementazione del progetto di cui sopra, si può notare che, in linea di principio, solo le fasi 3 e 4 dovrebbero essere implementate utilizzando metodologie agili, mentre tutte le altre utilizzano un approccio tradizionale alla pianificazione e all’implementazione del progetto.
Sono pochi gli strumenti disponibili sul mercato che consentono di lavorare contemporaneamente con metodologie agili e ibride in modo efficiente ed efficace. Pertanto, un approccio pratico consiste nell’utilizzare uno strumento diverso per la consegna dei progetti con metodo tradizionale e un altro per la consegna con metodo agile. In questo approccio, è fondamentale garantire che il software possa essere integrato per controllare efficacemente la pianificazione e l’esecuzione del progetto. Un software molto diffuso, soprattutto tra i team di sviluppo per la realizzazione di progetti con metodi agili, è Jira. FlexiProject, invece, è un programma di gestione di progetti e portfolio con un interessante meccanismo di integrazione con Jira. FlexiProject consente di gestire un progetto in modo olistico e in particolare di:
In questo approccio, la direzione aziendale e il Project Management Office controllano efficacemente l’intero progetto e i team di sviluppo lavorano con metodologie agili. In questo modo, l’intero progetto viene gestito correttamente e tutti lavorano in uno strumento efficiente e confortevole.
I principali vantaggi della metodologia a cascata:
Principali vantaggi delle metodologie agili:
Possiamo ottenere il meglio di entrambi i mondi utilizzando contemporaneamente i metodi tradizionali waterfall e agili. Il metodo a cascata ci offre la creazione di un calendario che ci dà un’idea della portata del progetto e della sua tempistica. D’altra parte, la metodologia agile ci offre flessibilità e la possibilità di adottare un approccio iterativo per creare elementi innovativi del progetto. Inoltre, i metodi agili sono meno diffusi nelle organizzazioni rispetto a quelli a cascata, il che significa che i consigli di amministrazione si aspettano di parlare e riferire in una “lingua che capiscono”, che è molto più spesso il linguaggio tradizionale basato sulla cascata.